Mariano Are, Bolotana: “Nella campagna trovo la mia tranquillità”

Dall’allevamento all’agricoltura – e viceversa – una vita intera dedicata alla terra. Mariano Are, a Bolotana, porta avanti la tradizione familiare con l’azienda Are, tra bovini, ovini, suini, piccoli animali. E una passione per i cavalli che si perde nel tempo.

La sua è un’azienda che ha sempre puntato sul sostentamento, più che sulla produzione intensiva, coltivando negli anni tutto ciò che era possibile: avena, orzo, grano, fave. Dopo un passaggio al biologico, Mariano ha scelto di tornare alla produzione convenzionale, per poter rispondere meglio alle esigenze dell’azienda, soprattutto nei periodi di scarsità. Una decisione dettata non dalla qualità, ma dalla necessità di equilibrio tra tempi, risorse e bisogni familiari.

La campagna, per lui, non è mai stata solo lavoro, ma uno spazio vivo e intimo, che conosce in ogni dettaglio. “La campagna mi piace tutta – dice –. A volte dà dei dispiaceri, ma anche tante soddisfazioni. Qui trovo la mia tranquillità”.

Vedi l’intervista a Mariano Are:

Grazie al GAL Marghine è stato possibile rinnovare il vecchio recinto del padre e del nonno, risalente agli anni ’70. Un perimetro che lui conosce “a memoria”, per consentire una gestione più efficiente degli animali, anche in un’ottica di rotazione, “per non arrivare a sfruttare al massimo il terreno”. Sempre con il GAL si è potuto avviare il completamento di un nuovo fienile, perché – come dice Mariano – “i capannoni non bastano mai”, soprattutto nelle estati torride delle campagne sarde, dove ogni spazio è necessario per riparare attrezzature, macchinari, fieno e sementi.

Nella visione della famiglia Are, tutto si recupera e si valorizza: l’olio dagli olivi, la legna dai tagli selettivi, le patate dell’orto, il formaggio che si fa ancora come una volta. L’alimentazione degli animali è curata in modo naturale, per garantire il loro benessere e la qualità dei prodotti.

Anche se i tempi sono cambiati – ammette – l’approccio resta quello di un tempo, ricercare una filiera di alimentazione corta per evitare gli sprechi. “Prima si viveva con poco, ora siamo abituati ad avere troppo e di tutto”.  “Il latte da solo oggi non basta – racconta –. Bisogna puntare a diversificare, cogliendo tutte le produzioni. Il lavoro dell’allevatore è sempre più multiprodotto”.

Mariano è stato tra i primi a credere nel GAL, firmando come socio fondatore insieme a tanti altri colleghi di Bolotana e dei comuni vicini. “È lì – dice – che nascono le occasioni da cogliere”.