Fiore Sardo e Tradizione: Gianfranco Bussu, Macomer

Gianfranco Bussu - Fiore Sardo Macomer - Formaggi Debbene | Storie del Gal Marghine

Nella piana di Campeda, in località Campu de Bene, il nome Bussu è da sempre sinonimo di pascoli e formaggi sardi di qualità. Gianfranco Bussu, insieme al fratello Salvatore, portano avanti le aziende di famiglia (Società Agricola Nuraghe Orta di Salvatore e la sua, “Debbene”), realtà che sono ormai sono un’istituzione nel Marghine.

“Siamo allevatori da una vita – racconta Gianfranco –. La nostra famiglia è originaria di Ollolai: nostro padre si è trasferito qui attratto dai pascoli di queste zone, e noi abbiamo continuato la tradizione iniziata dal nonno”.

L’allevamento, dedicato alle pecore di razza sarda, mantiene un legame indissolubile con il pascolo naturale. Dal latte nasce una produzione di formaggi tipici che include il Fiore Sardo, un prodotto millenario oggi richiesto in tutto il mondo.

Vedi l’intervista a Gianfranco Bussu:

“Il pascolo è lo stesso di sempre – spiega Gianfranco –. Sono cambiate le attrezzature, che oggi ci aiutano moltissimo, ma la base resta la stessa: rispetto per la natura e animali liberi di pascolare”.

Negli anni i fratelli Bussu hanno saputo coniugare tradizione e innovazione anche grazie al sostegno del GAL Marghine, che definiscono “un progetto partito dal basso”. Con i fondi GAL Gianfranco ha ristrutturato negli anni vecchi ovili e abitazioni, realizzato un fienile, restaurato muretti a secco per la settorializzazione dei pascoli, e potenziato il caseificio con una cantina naturale come si faceva una volta.

“Il GAL siamo noi – sottolinea Bussu –. Abbiamo stilato insieme i progetti, individuando le esigenze del territorio. È un modo concreto di lavorare per la comunità”.

Oggi l’azienda guarda avanti con nuovi obiettivi, grazie al sostegno del Gal Marghine: una sala degustazione accanto al caseificio e, in prospettiva, piccole forme di ospitalità familiare per accogliere turisti e visitatori sardi, offrendo assaggi dei formaggi prodotti in loco.

“Il Fiore Sardo negli ultimi anni è cresciuto molto in fama e qualità – afferma – ma la produzione è calata per mancanza di manodopera. Ci sarebbe spazio per crescere, servono però giovani disposti a impegnarsi”.

Nonostante le difficoltà, Gianfranco intravede segnali positivi: “Alle fiere vedo sempre più ragazzi interessati. È un lavoro che oggi, con le giuste attrezzature, può dare soddisfazioni economiche e permette di vivere all’aria aperta”. Suo figlio già lo affianca in azienda, segno che la tradizione potrebbe continuare.

Per Gianfranco, che da 62 anni vive questi ritmi, la bellezza sta anche nelle piccole cose come il profumo delle erbe d’estate, quando il sole brucia e l’erba secca sprigiona aromi unici, come l’odore dei cardi e del latte appena munto; lo sguardo familiare delle pecore che riconosce una a una.

“Sono sensazioni che non cambiano – racconta –. Ogni volta che torno qui dopo un viaggio capisco di aver fatto la scelta giusta: questa terra, con i suoi profumi e la sua tranquillità, è casa”.