
Dieci realtà diverse ma unite da un’identità condivisa: Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Dualchi, Lei, Macomer, Noragugume, Sindia e Silanus. Questo è il Marghine, cuore della Sardegna centrale, un territorio di altopiani, pascoli e paesaggi archeologici che oggi si propone come un vero laboratorio di sviluppo rurale. A guidare il Gruppo di Azione Locale (GAL) Marghine, che coordina la strategia di crescita del comprensorio, ci sono la presidente Serenella Salis, originaria di Sindia, e la direttrice Claudia Sedda, originaria di Gavoi, impegnate a trasformare queste risorse in opportunità concrete per comunità e imprese. Accanto a loro opera una squadra affiatata: Antonella Pinna, responsabile amministrativo-finanziaria di Bolotana, cura con attenzione gli aspetti contabili e gestionali; Veronica Vidili, assistente amministrativa di Macomer, supporta le attività quotidiane e la progettualità del gruppo; Leonardo Spanu, animatore territoriale, porta la voce e l’energia di Villanova Monteleone nelle iniziative di partecipazione e promozione locale.
Vedi il video sul Gal Marghine:
A guidare e sostenere questo percorso c’è anche il Consiglio di Amministrazione, una realtà viva e rappresentativa di tutte le anime del Marghine, che lavora per garantire trasparenza, inclusione e strategie di sviluppo condivise.
«Il GAL è lo strumento che permette a un territorio di programmare il proprio futuro» spiega Serenella Salis. «Ci occupiamo di imprese agricole, artigiane, cooperative sociali ed enti pubblici, costruendo misure che nel tempo favoriscano uno sviluppo diffuso. Il nostro obiettivo è l’inclusione di tutte le parti sociali: cittadini, enti e imprese devono partecipare, perché solo così si cresce davvero».
Il principio è chiaro e sintetizzato in una frase: “la porta è sempre aperta”. Il GAL è una fondazione di partecipazione pubblico-privata con un Consiglio di Amministrazione eletto ogni tre anni e un’assemblea dei soci: chiunque, versando una quota quinquennale, può entrare, proporre e contribuire alla programmazione. «È il territorio – ricorda Salis – che deve decidere quali progetti attuare».

La squadra del Gal Marghine
La strategia 2014-2022, racconta la direttrice Claudia Sedda, era incentrata sulle produzioni locali agroalimentari – carne, latte, formaggi – e sull’inclusione sociale. «Abbiamo valorizzato le aziende agricole che producono latte per formaggi di altissima qualità da pascoli allo stato brado, sostenendo ricerca, trasformazione e commercializzazione». Nel 2023 la strategia è stata rimodulata per integrare lo sviluppo turistico sostenibile, con la promozione degli attrattori agroalimentari, archeologici, culturali e naturalistici. Questa fase si chiuderà nel dicembre 2025, mentre la programmazione 2026-2027 sarà «dedicata ai sistemi culturali, ricreativi e turistici – spiega Sedda – con il turismo come ambito trasversale in cui valorizzare le eccellenze agroalimentari e artigianali».

Claudia Sedda – Direttrice Gal Marghine
Accanto ai bandi tradizionali, nel 2023 il GAL ha avviato MOPP – Moltiplicatore di Opportunità, un’azione di sistema per recuperare e reinvestire risorse non spese, e pubblicato un bando dedicato alle comunità rurali. «Grazie a un bando di giugno – prosegue Sedda – stiamo utilizzando circa 490 mila euro derivanti da economie e rinunce per migliorare la qualità della vita e i servizi di base in ambito sociale, culturale, ricreativo, turistico e sanitario».
Per Sedda, il risultato più importante non è solo economico ma culturale: «L’approccio Leader – oggi CLLD, Community Led Local Development – parte dal basso e rende i beneficiari protagonisti attivi della strategia. Negli ultimi due anni abbiamo visto crescere la consapevolezza: aziende, enti pubblici e cittadini non si percepiscono più come semplici destinatari di fondi, ma come attuatori del cambiamento».
I risultati sono già visibili: riqualificazione di sentieri e aree naturalistiche a Bolotana e Dualchi, valorizzazione dei siti archeologici e dei prodotti locali IGT e DOP, sostegno a produttori e trasformatori, ristrutturazione di aziende agricole. «Siamo riusciti a spendere le risorse in modo utile e a riportare interesse e collaborazione – aggiunge Salis –. Il GAL è davvero il Marghine: tutti i cittadini ne fanno parte e possono contribuire a farlo crescere».

Serenella Salis, presidente Gal Marghine
La prossima sfida sarà il turismo esperienziale: non solo finanziamenti a singoli beneficiari, ma progetti congiunti in cui produttori agroalimentari, strutture ricettive, enti pubblici e operatori culturali costruiscano un’offerta integrata capace di raccontare il territorio al mondo. «Il Marghine ha tutte le carte per diventare la capitale della qualità in prodotti, paesaggi e servizi» conclude Salis. «Le opportunità ci sono: ora serve la volontà di collaborare per farle fiorire».