Alessandro Porcu, Borore: il Museo del Pane Rituale tra arte, identità e futuro

Alessandro Porcu parla del e nel Museo del Pane Rituale di Borore

Oggi i pani rituali della Sardegna non sono più soltanto cibo o offerte votive: sono memoria, identità, arte. Tra i più conosciuti, il pane carasau, il coccoi a pitzus, il pane ‘e sposos (pane degli sposi), il pane pintau, il pane ‘e sapa, “civraxiu”.  Preparati ancora in occasione di feste religiose e comunitarie, rappresentano un patrimonio che racconta la storia delle persone, dei territori e delle generazioni. Il Museo del Pane Rituale di Borore nasce proprio con l’obiettivo di custodire e valorizzare questa tradizione, trasformandola in occasione di conoscenza, formazione e sviluppo culturale ed economico per il territorio del Marghine. Grazie al contributo del GAL Marghine, il museo è stato oggetto di un importante intervento di riqualificazione. L’intervento ha riguardato l’efficientamento energetico e la risoluzione di problemi strutturali legati all’umidità, che hanno reso necessario lo spostamento della collezione e degli arredi. Parallelamente è stato avviato un percorso di rinnovamento tecnologico, con nuovi arredi, pannelli interattivi e strumenti multimediali per rendere la visita più coinvolgente e immersiva.

Vedi l’Intervista ad Alessandro Porcu:

Grazie al GAL Marghine – sottolinea Alessandro Porcu, Vicesindaco del Comune di Borore – abbiamo potuto riprendere e rilanciare il progetto, riqualificando non solo la struttura, ma anche il percorso museale e i contenuti. L’obiettivo è aprire le porte del museo entro il 2026 e trasformarlo in un hub capace di mettere in rete conoscenze e tradizioni legate all’arte della panificazione”.

Il museo non si limita a custodire una collezione, ma vuole diventare uno spazio vivo. Al suo interno, accanto alle sale espositive e conferenze, ci saranno locali dedicati ai laboratori, con un ampio forno a disposizione di professionisti locali e maestri panificatori provenienti da tutta la Sardegna. “Vogliamo che questo diventi un punto di incontro, dove trasmettere alle nuove generazioni i saperi antichi e dove chi si occupa di panificazione possa confrontarsi e crescere”, aggiunge il vicesindaco.

Collocato nel centro del paese, il Museo del Pane Rituale si inserisce in un itinerario turistico più ampio, capace di raccontare Borore e il Marghine nelle sue molteplici sfaccettature culturali e produttive. “I lavori in corso – conclude Alessandro Porcu – sono il risultato di un grande lavoro di squadra. La collaborazione tra enti locali e GAL Marghine è stata fondamentale per arrivare a un risultato tangibile, a beneficio della Comunità e che ci consente di guardare al futuro con fiducia”.