
Agricoltura eroica e paesaggi longevi. Con circa 2.500 abitanti, Bolotana è un paese collinare, baricentrico in Sardegna e facilmente raggiungibile. «È il luogo ideale per viverci e per vivere a lungo e in salute» sottolinea il sindaco Francesco Manconi, che vede nella valorizzazione ambientale uno strumento decisivo contro lo spopolamento.
Grazie al GAL Marghine, il Comune ha realizzato un grande sentiero “connettore” che unisce i percorsi esistenti e attraversa colline un tempo coltivate a vigneti, oliveti e pascoli arborati. «Era un’agricoltura eroica – racconta Manconi – sostenuta da questi stessi sentieri che oggi vogliamo recuperare non a fini produttivi, ma turistici e ambientali».
Vedi l’intervista a Francesco Manconi:
Il nuovo tracciato parte dal fiume a valle, risale le colline e raggiunge Punta Palai, la vetta del territorio (1.200 m), da cui lo sguardo spazia sulla valle del Tirso, sui monti del Goceano e sulle catene circostanti. Il percorso si collega alla rete del Parco Marghine Goceano, oggi al centro di un progetto di valorizzazione, e la sua gestione sarà affidata ad associazioni locali per legare la fruizione naturalistica al coinvolgimento diretto dei cittadini.
Bolotana, registrata nei repertori nazionali del registri nazionali del MASAF (Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste) per il paesaggio rurale e storico, punta così a recuperare antichi sentieri e poderi, restituendo valore a un patrimonio che racconta la tenacia di generazioni di agricoltori.
Dopo la crisi della grande industria, l’obiettivo è costruire un “contenitore ambientale” capace di attrarre nuovi abitanti e visitatori.
Il paese, che dal 1857 registra numerosi centenari – oggi otto viventi, vicino alla soglia di accesso per le Blue Zone – offre un modello di longevità e qualità della vita. «I tour operator conoscono la Sardegna – conclude Manconi – sta a noi alzare il livello dell’accoglienza». I GAL, aggiunge, «sono strumenti preziosi di sviluppo locale: se si riuscisse ad alleggerire la parte burocratica, potrebbero diventare davvero formidabili come vere e proprie agenzie di sviluppo del territorio».