
A Sindia, piccolo centro del Marghine che oggi conta circa 1.600 abitanti, la sfida principale è contrastare il forte spopolamento – un problema che affligge tutti i comuni limitrofi. L’economia locale si regge ancora in gran parte sulla pastorizia e sull’allevamento, soprattutto ovino, vero fiore all’occhiello per qualità delle produzioni. Accanto all’allevamento, il paese vanta una forte presenza di cavalli, testimoniata dalla prima manifestazione in costume dedicate all’equitazione che ha richiamato numerosi partecipanti e coinvolto l’intera comunità.
Dal 2023 il sindaco Francesco Scanu guida l’amministrazione con l’obiettivo di rafforzare le opportunità di sviluppo e di offrire nuovi spazi di socialità. Tra i progetti più significativi c’è “Le Vie dell’Acqua”, realizzato grazie al sostegno del GAL Marghine e dedicato alla valorizzazione della sorgente naturale di Banzu, un luogo che da sempre rappresenta un punto di riferimento per la comunità.
Vedi l’intervista a Francesco Scanu:
“La sorgente garantisce un quantitativo d’acqua particolare, che non viene utilizzato dalla condotta idrica e che in parte si disperde nel terreno – spiega Scanu –. In passato qui sorgeva il lavatoio comunale: quando nelle case non c’era ancora l’acqua corrente, le famiglie scendevano lungo il viottolo di campagna con asini e cavalli per lavare i panni”. Oggi Banzu è tornata a essere uno spazio di incontro, dove i cittadini si recano per raccogliere l’acqua e godere del fresco nelle giornate estive.
Grazie ai fondi GAL, l’area è oggetto di un intervento di riqualificazione: nuova pavimentazione in basalto, illuminazione scenografica, tavoli e panche con pergole per sostare nelle ore più calde, e una cartellonistica informativa all’ingresso.
L’obiettivo è creare un piccolo parco urbano, collegato al centro del paese sia dalla strada principale sia dalla parte alta, in prossimità di piazza San Giorgio. “Banzu è parte della memoria collettiva: qui si giocava da bambini nella vallata che chiamavamo di Su Poggiu ‘e Giunnanghela, dove un tempo si trovava una piscina naturale dove tutti noi abbiamo imparato a nuotare. Con questo progetto vogliamo rendere più piacevole la sosta in questo luogo identitario”, afferma Francesco Scanu.
Il ruolo del GAL Marghine è stato determinante. “Questa volta il GAL ha aperto le porte anche ai comuni, non solo ai privati. Per realtà come la nostra, dove le risorse sono limitate, è un’opportunità preziosa per riqualificare e rilanciare spazi che appartengono a tutti”, conclude il sindaco.